
Quando ci si trasferisce in una nuova abitazione è necessario cambiare l’intestazione delle utenze di gas e luce, bisogna fare la cosiddetta voltura. Si tratta di un processo che può essere di due tipologie: con accollo o senza accollo.
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Voltura con o senza accollo
Nel primo caso si mantengono le stesse condizioni contrattuali ed economiche di chi c’era prima, con annessi oneri e debiti. Questo passaggio non prevede costi e avviene in caso di successione ereditaria, separazione, divorzio o cambio d’intestazione societaria. Nel secondo caso, si stipula un contratto con nuove condizioni per cui si pagherà soltanto il contributo e il bollo per il trasferimento.
Come richiedere la voltura
Dopo aver contattato il fornitore, quest’ultimo dirà al distributore di provvedere alla voltura vera e propria. A questo punto è compito dell’utente presentare i seguenti documenti: codice fiscale, recapito telefonico, carta d’identità, email e nuovo indirizzo, dati e indirizzo del precedente intestatario, numero cliente (che si trova sul display del contatore), lettura, potenza impegnata (che si trova in bolletta) e il codice iban.
I tempi
Sia per il gas che per la luce, già dal mese successivo alla richiesta si riceverà la prima bolletta col proprio nominativo.
Costi per la voltura del gas
I costi per la voltura del gas variano da distributore a distributore, molto dipende anche dal posto in cui si vive. Per chi si trova nel mercato libero, è possibile che il fornitore aggiunga un costo per la gestione del servizio.
Costi per la voltura della luce
I costi del passaggio si differenziano tra il mercato libero e quello tutelato. Per il mercato libero i costi sono 27,59 € di oneri amministrativi, una quota determinata dal fornitore, un eventuale deposito cauzionale e l’iva. Nel secondo caso si andranno a pagare 27,59 € per oneri amministrativi, 23 € di contributo fisso, 16 € di imposta di bollo, deposito cauzionale e iva del 10%.